martedì 22 luglio 2014

l'anatomia di un ombrello. beh, è un cazzo di scheletro


Segue dal post di ieri. Sono le 19:36 ed ancora non ho toccato cibo, quindi sono 24 ore dall'ultima volta che ho mangiato. Il motivo? Sensi di colpa. Ed il ritorno della mia gastrite cronica, chiaramente. Oh Gaviscon, vieni a me

Avevo pensato ad una cena a base di proteine per bilanciare i carboidrati di ieri, ma credo mi limiterò a yogurt e gallette. E con il bruciore di stomaco addio alla mia sessione di allenamento "terapeutico". Olè.

L'umore è altalenante, ma è dovuto in gran parte al tempo. Ed al fatto che la signora delle pulizie non capisce che lo straccio ROSSO è lo straccio che uso per asciugare i bicchieri, non per LAVARLI. Porca di quella puttana. Non è colpa sua, lo so. E' adorabile. Ma quando mi girano i coglioni mi girano i coglioni.
Il tempo di oggi mi ha reso particolarmente stronza. Cioè, a patto che sia possibile per me essere più stronza di così.

A tutti coloro che dicono di amare la pioggia: spero che vi manchi un tetto sotto cui potervi riparare da qualcosa che ti appiccica i vestiti addosso e manda a puttane l'intera ora che impieghi la mattina a renderti un essere umano avvicinabile. No, non si tratta solo di apparenza ed estetica.
E' che volete fare i poeti ed invece siete solo patetici molluschi privi di immaginazione.

Stacce te sotto la pioggia, bro.


2 commenti:

  1. Chi dice di amare la pioggia non esce mai senza ombrello di solito. E solidale per lo straccio differenziato: cazzo uno lava l'altro asciuga. Non è difficile!

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