domenica 7 giugno 2015

MONTHLY BOOKS |MAY| IRVINE WELSH, SKAGBOYS



Non dimenticherò mai la difficoltà che ho provato nel leggere per la prima volta Trainspotting: episodico, narrativa non lineare, affatto scorrevole (da poco avevo iniziato a leggere per piacere- ero quasi ventenne e tutta tipo SUL SERIO si può scrivere in questo modo?).
Poi tutta in discesa. Cominci ad entrare nella mente del personaggio, a capire le dinamiche del suo cervello, il suo ego, il suo linguaggio.
Le 540 pagine di Porno sono durate due giorni.

Non dimenticherò mai nemmeno la prima volta che ho visto il film di Boyle. Robe che poi rivedi decine di volte ed impari involontariamente a memoria le battute.

"All the fresh air in the world won't make any fucking difference".

Skagboys è uscito da qualche anno oramai, ma finchè non l'ho visto in libreria non avevo idea Welsh avesse deciso di bussare alla porta di Montgomery Street, sedersi sul lurido materasso buttato in terra e farci raccontare da Si, Rent Boy, Spud, Franco ed Alison com'è cominciato tutto.
Avevo continuato a leggere opere di Welsh, nel frattempo (Acid House, Una Testa Mozzata - non Il Lercio stranamente, ma sarà il prossimo); forse dovevo leggerlo nel momento giusto, salcazzo.

Fattostà che il libro è lì, su carta, come un pugno nello stomaco. Proprio in un periodo in cui inizio a capire (o forse a negare) le problematiche legate al principio di una dipendenza (nel mio caso non da skag, direi, ma dalla droga più socialmente accettata dalla società: hello, Johnny Walker).

So che sto passando un limite

Di' di no. Di' di no. Di' di no. Di' di no. Non è troppo tardi! Non è troppo tardi per trovare la scusa, me l'ha messa in mano, qua, di' di no, no, no...NO... NO... NO...Sì, Sì, Sì, Sì, SÌ, SÌ...

Mark sta per cannare l'università di Edimburgo mentre suo fratello disabile muore, Simon inizia la sua carriera di pappa usando come una Bibbia il dizionario Collins (che Rents definisce, nelle sue mani, più mortale di una pistola carica), Spud perde il lavoro ed è sempre il solito, tenero gattone tossico che tutti amiamo e Franco, beh... E' Begbie, ed in una memorabile scena si mostra inaspettatamente umano.

Alison è un personaggio che mi ha sempre affascinato, e sono felice Welsh abbia deciso di farla parlare di più. Tentati suicidi pieni di vergogna, una grossa perdita, il lavoro, gli uomini.

La Scozia di metà anni '80. L'Inghilterra della Thatcher.
Rents e Sicko su una cazzo di nave che anzichè lavorare fumano brown dalla stagna e si imboscano con biondine Occhi di Gatto che mollano e vengono mollate.

Tutto quello che vorreste sapere e non sapere su una banda di ragazzini di Leith appena usciti da scuola e già presi a calci nel culo dalla vita e dalla società, quella bene e quella male. La lenta discesa nella tossicodipendenza ed i blandi tentativi di resistere al fascino dell'eroina, del guadagno facile, dell'abitudine.

Scrivere di Skagboys senza avere Trainspotting in mente è molto, molto difficile per chi di voi non sa di cosa stiamo parlando. 
Trainspotting viene pubblicato nel 1993, e tre anni dopo l'immediato successo viene trasformato in un film culto (che si porta a casa una nomination all' Oscar per la Miglior sceneggiatura non originale ed  un premio BAFTA nella stessa categoria)


Potrei star qui a menarvela (come in ogni recensione che si rispetti) sulla trama del libro nello specifico, sull'introspezione dei personaggi, sullo stile della narrazione (identica ma molto, molto più scorrevole di Trainspotting); invece vi dirò una sola, inutilissima cosa.
Leggetelo. 
Il modo in cui è scritto gli garantisce uno spettro interpretativo talmente ampio che non avrete bisogno di aver letto prima un libro o prima l'altro.
Prendetelo semplicemente con la mentalità del "prima o poi ci capirò un cazzo di qualcosa".

Welsh è un'esperienza, è come Palahniuk. Ne possiamo parlare quanto volete, ma prima dovete leggerlo.

Prima di finire, però, una honorable mention alla colonna sonora.
Sì, proprio colonna sonora. Lo so che non è un film ma un libro, ma siate un pochino più aperti di mente, diamine. Quasi ogni libro ne ha una.
Quella di Skagboys è quella di una generazione. Molti brani e diversi artisti sono tra i miei preferiti (grazie a Welsh ed a Velvet Goldmine di Haynes ho conosciuto anche Lou ed Iggy, poco dopo aver iniziato ad adorare Bowie), altri erano per me nuovi.

Non ho potuto fare a meno di collezionare titoli di brani durante la lettura, ed ho pensato di farvene una playlist.
Non sarà registrata su nastro come facevamo noi da piccoli (o come fa Hazel per Rents) e non avrà i titoli scritti sul retro a penna, ma è su Spotify
Quindi mettetela su mentre vi preparate il caffè la mattina. Mentre vi preparate per andare a letto. Mentre vegetate sul divano durante un detestabile venerdì pomeriggio con in mano una Super Tennent's.

  ♪ SKAGBOYS | Spotify

See you soon ;)


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