martedì 22 gennaio 2013

opzioni


Alla fine della giornata ti guardi allo specchio e quello che conta non è quello che vedi, ma quello che hai fatto. Così si dice, ed in parte è vero.
Ma sapete, è vero anche il contrario. Non so se è mai successo anche a voi, ma a volte se ti svegli e ti senti soddisfatto del tuo aspetto la tua vita sembra non faccia più tanto schifo.
Non sono mai stata una grande fanatica di tutto quel buonismo legato alla questione della bellezza interiore. In pratica se sei una brutta persona quella stessa bruttezza si riflette anche su alcuni particolari del tuo aspetto, e non puoi essere una bella persona se la prima cosa che trascuri è proprio te stesso, indipendentemente da quelli che sono i tuoi (discutibili?) criteri estetici.
Il fatto è che con l'età sto lentamente cominciando a perdere il mio vecchio smalto. In parte mi sento sollevata, perchè vuol dire che forse non mi trasformerò in una di quelle cotonatissime signore stizzite che bevono Martini con sottili labbra Dior Dolce Vita (va bene sì, in realtà un po' mi spiace); in parte forse sono solo arrivata alla drammatica resa dei conti con i retorici perchè
Portato fuori il cane, data la buonanotte al mio coinquilino e poggiato l'orologio sul comodino mi sono distrattamente voltata verso lo specchio del bagno, ieri sera. C'era una ragazza dal volto stanco e cinematograficamente triste che mi osservava con aria pensierosa. Ci siamo studiate per un paio di minuti, dopodichè con un linguaggio silenzioso lei mi ha chiesto dell'arancia e dell'insalata con frutta secca che aveva costituito il mio intero menù quotidiano, e dei tagli sul braccio che partivano dalla spalla ed arrivavano quasi al polso sinistro, vecchi di una settimana e quasi cicatrizzati.
Mi sono avvicinata allo specchio e per la prima volta in settimane non ho pianto. Il mio eyeliner era ancora perfetto e non avevo bisogno di ritoccare il blush.
Erano le undici passate ed i miei capelli erano ancora lisci.
Erano le undici passate e la mia vita era ancora un casino, ma io ero più che presentabile.
Ventisette anni e ancora senza laurea, ma vesto una trentotto.
Un lavoro che non mi soddisfa ma una Vuitton Eva sul comodino.
Problemi comportamentali e un bicchiere di Merlot sulla mensola, ma non indosso calze color carne dall'infanzia.
Quello che vedo allo specchio è il risultato (quasi) definitivo della me adulta protagonista dei miei sogni di bambina.
Come una bambola, una cosa bella senza vita, senza sogni e senza aspettative.
Eppure così... bella.


Monurelle Intimate Beauty e-book

1 commento:

  1. tu sei la ragazza che se potesse sposare un album sposerebbe First Impressions of Earth degli Strokes. mi piaci.


    http://youlikemylipstick.wordpress.com

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