mercoledì 2 gennaio 2013

un discorso che diceva tutto e non diceva nulla

Due gennaio, tante cose da studiare ed invece un bicchiere di bianco che viene dalla cantina di un vecchio parente mi fa venir da scrivere tante cose.
E' appena finito un anno strano. Strano bello, non strano brutto. Diciamo le cose come stanno, non cerco di intortarvi con lessico ricercato e frasi ad effetto per carità. Non so nemmeno per chi scrivo.
Ho odiato tanto quest'anno. Ho odiato tanto perchè ho amato tanto, così dice la mia psicologa.
Ho sempre pensato di non aver mai avuto istinto materno, ed invece lei mi ha detto che ce l'ho, eccome se ce l'ho. E che è sviluppato, per carità.
C'è da capire che l'istinto materno non si traduce sempre in amore incondizionato per i bimbi, anche se oggi sull'autobus un bambinetto con un cappellino a forma di ranocchia mi ha sorriso nonostante avessi il broncio ed io gli ho sorriso di rimando.
Lei dice che non tengo alla mia salute perchè tengo troppo a quella degli altri.
Che mi occupo di mia madre, che l'ascolto quando è depressa, che la sgrido quando non vuol fare le visite che deve fare; che cucino per chi amo, che faccio la spesa, che cerco per loro le ricette più strane ma per me cucino senza olio e senza sale; che cerco di capire i punti di vista degli altri, che cerco di capire perchè siano ostili nei miei confronti, che non faccio agli altri ciò che non vorrei fosse fatto a me eppure alla domanda "perchè ti preoccupi più per la tua famiglia che per te?" rispondo "...perchè, loro non sono più importanti?".
Sono una stronza dal cuore d'oro.
Nono, sono una stronza e basta.
Quando ero piccola, le ho raccontato, dicevo sempre la preghierina prima di andare a dormire, come mi avevano insegnato le suore a scuola: ogni sera, dopo aver recitato l'Ave Maria ed aver chiesto a Gesù Bambino di proteggere mia mamma e mio fratello, chiudevo sempre dicendo "Signore per favore, proteggici tutti: ma se proprio devi far morire qualcuno della mia famiglia fai morire me, ok?"

Ho pianto tanto fissando il soffitto intonacato di bianco, mi sono autocommiserata senza agire, ho urlato che non ce la facevo più, ho persorso chilometri a piedi, ho percorso chilomentri in macchina, ho bevuto tate bottiglie di vino, mi sono fatta del male, fisicamente e mentalmente, ho chiesto aiuto, non ho chiesto aiuto, ho ricevuto aiuto pur non avendolo chiesto perchè non avevo coraggio, ho avuto le lezioni che mi spettavano, ho ricevuto l'amore che non meritavo.
Sono stata fraintesa, sono stata capita, sono stata ignorata, sono stata presa in considerazione. Ho perso di vista persone che amavo, ho conosciuto persone che non mi aspettavo sarebbero mai entrate nella mia vita.
Ho imparato a perdonare (o forse sono solo sulla buona strada); ho imparato ad avere pazienza. Ho sofferto della mancanza di qualcuno.
Ho amato tanto ed in tante forme diverse, ma a conti fatti... non ho odiato nessuno.
A parte me stessa.

Un giorno, mi auguro, capirò anche il perchè.

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